Qualsiasi esperienza di shock e sorpresa fissa momentaneamente la nostra attenzione; depotenzia gli abituali schemi di riferimento e i sistemi di credenze coscienti (li rende instabili) costringendoci ad avviare una ricerca inconscia nel tentativo di trovare una risposta alla situazione inaspettata.
La ricerca interiore comporta uno stato di introspezione che avvia una trance utilizzabile per elicitare delle reazioni autonome e involontarie o per “far passare” delle suggestioni al di sotto della soglia cosciente.
Questo momentaneo vuoto di consapevolezza può quindi essere riempito con l’appropriata richiesta comportamentale.In effetti, la suggestione passa molto più facilmente negli stati di confusione, dubbio, sorpresa poiché predispongono il soggetto ad accogliere la prima idea che possa mettere ordine nel suo panorama cognitivo, riallineando in tal modo i dati interni e ristabilendo l’equilibrio psichico.
Lo schock e la confusione possono essere utili anche per destrutturare i comportamenti acquisiti e i sistemi di credenze. Un caso che dimostra questo principio fu raccontato da Pavlov a un fisiologo americano. Pavlov era riuscito a istallare in dei cani, attraverso tecniche di condizionamento, dei pattern di comportamento.
Poi un giorno accadde una cosa curiosa: ci fu un allagamento nel laboratorio dove i cani stavano richiusi in delle gabbie. Mentre il livello d’acqua andava alzandosi, i cani terrorizzati presero a lottare disperatamente per restare in vita finché l’inserviente sentendo i loro lamenti lì salvò da morte sicura. In seguito a questo schock Pavlov scoprì che i condizionamenti che aveva recentemente installato erano completamente svaniti.
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