Cnv: Dimmi come muovi le mani… e ti dirò chi sei – Université Européenne
Cnv: Dimmi come muovi le mani… e ti dirò chi sei

Marco Paret

24 Settembre 2013

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Cnv: Dimmi come muovi le mani… e ti dirò chi sei

Cnv: Dimmi come muovi le mani… e ti dirò chi sei

Ben ritrovati al nostro consueto appuntamento alla scoperta di quel pianeta meraviglioso che è il nostro inconscio.

OGGI PARLIAMO DI COMUNICAZIONE NON VERBALE ovvero COME COMUNICA IL NOSTRO CORPO.

Un caposaldo di tutte le discipline che si occupano di comunicazione è che …NON SI PUO’ NON COMUNICARE

Anche se non lo vogliamo, anche se cerchiamo di nasconderci, finanche se stiamo mentendo, c’è sempre quel piccolo particolare che tradisce il nostro reale pensiero!Possono essere microespressioni del viso , il modo in cui muoviamo gli occhi, il modo in cui gesticoliamo

Occupiamoci di quest’ultimo aspetto: IL MOVIMENTO DELLE MANI

Una tra le prime semplici chiavi per capire gli altri e la loro realtà inconscia è OSSERVARE IL MODO IN CUI LE PERSONE GESTICOLANO CON LE PROPRIE MANI O TOCCANO GLI OGGETTI: alcuni li sfiorano, altri li accarezzano, altri li tengono solo con l’estremità delle dita, mentre altri li afferrano.

IL MOVIMENTO DELLE MANI RISPONDE A SCHEMI COSTANTI NEL TEMPO ED È RIVELATORIO DELLA NOSTRA PERSONALITÀ PROFONDA.

L’osservazione delle mani è particolarmente proficua in quanto possiamo capire una persona senza neppure parlarle, possiamo sapere se sta simulando una sicurezza che in realtà non prova, se sta cercando di avere ragione sull’interlocutore, o se invece sta cercando approvazione.

Questo è importante in ambiti lavorativi quali ad esempio la VENDITA, e in generale in tutte le aree in cui si deve portare avanti una forma di mediazione, ma anche in situazioni di tutti i giorni in cui ANDARE D’ACCORDO CON GLI ALTRI e PROMUOVERE SE STESSI E IL PROPRIO PRODOTTO, sicuramente aggiunge qualità alla nostra vita.

Vi è mai capitato di sentirvi particolarmente attratti da qualcuno e non sapere bene definire il perché?

La gestualità è una delle componenti della cosiddetta “attrazione a prima vista”.

Anche in questo caso il nostro inconscio gioca un ruolo determinante:

 il nostro inconscio, quando riconosce certe gestualità, tende infatti a spingerci verso le persone con gestualità a noi complementari.

Comprendere la propria e l’altrui gestualità  è una delle chiavi (segrete) dell’attrazione, prima ancora dell’utilizzo delle parole.

Si possono individuare infatti tre tipologie , connesse ciascuna tra l’altro ad un modo di esprimersi e di partecipare al discorso ed ad un ben determinato canale sensoriale (cioè alla maggiore attenzione ad elementi Visivi, Emozionali o Logici).

Queste tipologie nella trattazione più sotto sono ulteriormente connesse ad alcuni concetti di comunicazione verbale, di modo da condurvi ad una visione integrata dell’espressività umana.

Come impararle

Le tre tipologie fondamentali possono a loro volta avere delle sottodivisioni. Tuttavia, per imparare efficacemente, vi consigliamo di procedere nella seguente maniera:

  • Cercare semplicemente di distinguere le TRE principali modalità comunicative
  • Successivamente osservate anche le sottodivisioni (specificate negli “approfondimenti”)

Modalità indicatoria

Disegno: Esempi di stile di comunicazione indicatorio e visivo

Foto: Esempio di stile di comunicazione indicatorio con l’ausilio di un oggetto

Chi utilizza come canale primario quello visivo fa uso spesso di una modalità indicatoria . Nella sua mente tende a crearsi un’immagine completa ed i gesti della mano tenderanno perciò ad “indicare” quello che nasce dalle sue immagini mentali, dunque indice puntato oppure mano tagliente.

Questa persona tende a fornire istruzioni precise, ad avere un tono di voce che sembra a volte mettere sotto accusa gli altri. Tende spesso a toccare il proprio interlocutore con la punta del dito. Anche a livello linguistico noteremo degli elementi in relazione a ciò, in quanto la comunicazione umana è sempre un tutt’uno. In particolare questa persona tenderà ad usare i cosiddetti “quantificatori universali”: cioè delle parole assolute. Esempi sono: “tutto, ogni, qualunque, ogni volta…”. Inoltre tenderà ad essere molto convinto della sua immagine mentale e nelle sue risposte tenderà a far uso di numerosi “no”.


Modalità superlogica

Nell’immagine qui sopra il soggetto presenta la tipica posizione a telefono dei superlogici . I superlogici sono riflessivi ed hanno un forte dialogo interno.

Avete mai notato quanta gente abbia un atteggiamento del genere?

Il soggetto sopra riportato nell’immagine animata è un particolare tipo di superlogico, che diventa indicatorio quando ha un’idea. Diciamo questo per aiutarvi a comprendere come la Comunicazione non verbale è qualcosa di fluido, ed una posizione comunicazionale può essere seguita dall’altra.

Nella nostra scuola abbiamo uno strumento per capire ciò, che sarà analizzato in una prossima lezione: l'”enneagramma comunicazionale”

L’Enneagramma è la chiave per capire tale tipo di situazioni: nel nostro caso dalla semplice comunicazione non verbale possiamo capire il tipo di personalità dell’individuo, che possiamo definire Superlogico-Indicatorio (Tipo 5 dell’Ennegramma)

La modalità superlogica è tipica di chi utilizza, come canale primario, quello auditivo . Tende a mettere le dita a cerchio o a muoverle con piccolissimi movimenti.

Foto: Sono anche superlogiche le persone che effettuano micromovimenti con le mani, come a fianco.

L’indole di questo tipo di persona lo porta ad analizzare le situazioni in maniera logica, a far largo uso del “perché”, a ragionare sulle cose, a dare molta importanza ai dati e alle spiegazioni strettamente logiche.

COME INTERAGIRE CON UN TIPO SUPERLOGICO

La migliore comunicazione è ricalcarlo sul suo canale sensoriale di partenza. In altre parole cercare di essere anche voi logici, in prima istanza. Successivamente cambierete registro comunicativo adottando in aggiunta una delle altre due modalità (cioè la modalità propiziatrice o la modalità indicatoria). Il risultato sarà che dapprima sarete riconosciuto simile in quanto avrete utilizzato la modalità logica, ed successivamente sarete persuasivi con una delle altre due modalità.

Approfondimenti: La tipologia superlogica è divisibile in altre tre sottotipologie: Avremo perciò il tipo politico che utilizza logica e dialettica per coinvolgere e per ottenere qualcosa; i suoi gesti saranno più ampi e più caldi. Comportamento più freddo avrà invece il magistrato: per lui la logica va usata per dimostrare; i suoi micromovimenti sono più frequenti. Terzo sottotipo è il retorico che usa la comunicazione come elemento fine a se stesso.


Modalità propiziatrice

Foto: il soggetto ha le mani verso l’alto

Posizione Propiziatrice : Disegno: il soggetto vuole ottenere approvazione per il risultato ottenuto: mani con il palmo verso l’alto e generalmente separate.

Possiamo chiaramente osservare la differenza col professore il quale invece INDICA senza richiedere l’approvazione della classe (che tra l’altro non vede, avendo il cappello sulla testa).
La parola “cenestesico” è usata per le persone particolarmente attente alle proprie sensazioni (emozioni).

Si nota come la persona cenestesica (tendenzialmente o in un particolare momento) sia propiziatrice, viva ed esprime la sua emozionalità in tale maniera e ricerchi un contatto fisico con l’interlocutore, tendendo ad esordire con un “si” ed utilizza molto termini come “se, solo, proprio, perfino”.

Approfondimenti ed ulteriori divisioni comunicative: Anche in questo caso abbiamo due sottotipi: l’ empatico-riconfortante che mostra grande interesse all’emozionalità dell’altro e su quella tende a modellare se stesso, adeguandosi ai sentimenti e alle sensazioni dell’altro, a sostenerlo. Tipico di questa modalità è tenere le mani a triangolo .

Rispetto all’empatico, il secondo sottotipo, espressivo, ha gesti più ampi e tiene il palmo della mano aperto e rivolto verso l’alto . La sua voce è di solito espressiva, esprime la propria emozionalità in maniera coinvolgente, cercando di trasferirla sull’altro.

ALCUNI ESERCIZI

Esercizio 1: osservate le persone. Notate i loro modelli più abituali di gestualità

Esercizio 2: anche da soli davanti ad un interlocutore immaginario, provate a cambiare la vostra modalità espressiva. Se ad esempio vi riconoscete come molto indicatori, provate ad esprimervi come propiziatori. Questo esercizio vi aiuterà ad avere maggiore FLESSIBILITA’ mentale ed operativa

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